Riguardo Wolfe, io gli ho sempre preferito Danielson accasatosi a Stamford, ma ragionando in ottica major risulta più fruibile l'inglese. Il modo in cui è stato lanciato sinceramente mi conferma una cosa che ho sempre pensato: se il wrestler vale, e lo si mette nella condizione di dimostrarlo come per McGuinness a Turning Point, sono scommesse vinte in partenza. Certo, ammesso che si valorizzi i loro punti forti, e qui incrocio le dita temendo un eventuale disastro per Danielson. Inoltre il rapido push di McGuinness e relativo inserimento nel roster con innesto di credibilità conferma solamente il pregio della TNA, ma in generale di Russo, quello di saper lavorare sui personaggi e creare un equilibrio dinamico all'interno del roster con Main Eventer interscambiabili. Praticamente ciò che sta uccidendo la WWE per andare sull'altra sponda.
Hogan? D'accordo il nome, ma è irreale pensare che in uno scontro testa a testa con RAW Impact rosicchierà un'ampia fascia di rating. Se poi davvero la WWE chiamasse Rocky proprio per quell'occasione Impact perderebbe anche parte del suo fan base inamovibile... ma sarebbe stupido chiamare Rocky proprio quella sera. Legittimerebbe la TNA come avversario, e inoltre si perderebbe l'occasione di vedere il riscontro rating tra una puntata "normale" di RAW e una di Impact "speciale", ovvero, per leggi matematiche (che io, da buon classicista, padroneggio con la stessa grazia di un elefante in un negozio di cristalli), il risultato teoricamente massimo con il risultato medio.
Infine, vedendo i due match finali di Turning Point ho rammentato perchè in passato avessi tanto apprezzato la TNA. Poi sento di Hogan, questa mania ossessiva di andare contro RAW, e rimembro ciò che mi è sempre poco piaciuto della WCW (politiche, grande undercard non sfruttato, la concezione dei TV Show e dei PPV) e che mi ha fatto smettere di seguire la TNA.
[Modificato da Misterraza 07/12/2009 21:25]