Ritorno all'inferno.

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BumBumToni93
00domenica 10 giugno 2007 21:30


E’ una serata fredda e buia a Miami,ci troviamo in un penitenziario abbandonato nella periferia della città,un luogo buio,oscuro. Vediamo dei cameramen,sono in tanti,una quindicina circa,ognuno di loro con una telecamera tra le mani inquadra un oggetto o una scalinata caratteristici della zona,tutti sembrano tesi,preoccupati. Su tutte le nere telecamere un unico ed inconfondibile simbolo,composto da tre grandi lettere bianche,sotto alle stesse un segnetto rosso,EWF la scritta. Le immagini tornano sul carcere,la via è completamente buia,in molti hanno paura ad addentrarsi nella prigione,due o tre sono i giornalisti coraggiosi,gli altri tengono il passo,stringendosi per mano. Il tempo scorre inesorabile,terrore si diffonde sui volti dei presenti,niente si muove,tutto è perfettamente al proprio posto. Nessun rumore in zona,ma è un sottofondo di vuoto rende tutto più difficile e complesso. I reporter sono arrivati ad un bivio,destra o sinistra..in lontananza scorgono una figura familiare,deve essere lui l’uomo che stanno aspettando. E’ un uomo dalla media altezza,fisicamente ben dotato,con un’unica grande catena raffigurante Cristo crocifisso al collo. Montel Vontavious Porter è seduto a terra,appare pensieroso e non curante dei pericoli che potrebbe affrontare in un luogo oscuro come questo. Sembra conoscere bene la zona,veste con la solita tuta con la quale lotta tutte le settimane a RAW. Si alza in piedi alla vista dei giornalisti,li accoglie senza neanche una stretta di mano,raramente abbiamo visto MVP cosi’ strano. Il giovane talento di Miami fissa uno specchio,vecchio ed arrugginito. Tutti posano gli occhi su di lui,MVP non sembra farci caso più di tanto,è pensieroso,probabile che si stia sforzando per ricordare qualcosa,qualcosa di oscuro,di anni ed anni fa. Questa situazione dura poco più di un minuto,quando poi Porter rialza gli occhi,e prosegue il suo cammino nel carcere,i giornalisti si straniscono sempre di più,fino a quando uno di loro non si avvicina ad MVP con un microfono: “Salve MVP,come mai quest’oggi hai voluto incontrare qui tutti noi reporter della federazione?” L’ex. campione Intercontinentale risponde bruscamente,sembra svogliato,triste nel ricordare qualcosa che non vuole esporre. “Innanzitutto diamoci del lei,non ha mai avuto l’onore di incontrarmi e si permette già il lusso di rivolgermi del tu? Nono..qui sbagliamo di grosso. Oggi ho intenzione di ritornare nell’inferno in cui ho passato gli anni più bui della mia esistenza. Perchè vedete,tutto questo che c’è in questo posto mi ricorda il mio passato,e forse un pò attuale,momento in EWF..” Le troupe televisive lo guardano scettici,ma MVP non sembra intenzionato a dare spiegazioni,si limita ad affermare..”Capirete in seguito,non sono mica tenuto a dirvi tutto.. Volete un disegnino? Non lo avrete,usate il cervello,che non avete,e vi faccio vedere che più in là comprenderete qualcosa. Se volete seguirmi ora,ci addentriamo nel carcere,dove io ho trascorso la mia adolescenza,e dove ho saputo crescere senza poter contare sull’aiuto di nessuno.” I reporter,preoccupati,lo seguono..



Non c’è un’anima viva nel penitenziario,MVP si districa bene nella zona,d’altronde nessuno può conoscerla bene come lui visto che ci ha trascorso ben nove anni e mezzo della sua vita. Apre porta su porta,fino a quando non si ferma dinnanzi ad un corridoio. Prosegue con cautela,si immobilizza davanti ad una cella,doveva essere la sua. “Qui son cresciuto,in questo spiazziale qui dentro,la cella era piccolina,in dentro eravamo in tre. Uno dei tre si chiamava Peter,lo ricordo bene perchè usci’ dopo poche settimane,fu scoperto che non era colpevole. L’altro invece..” MVP si ferma,sembra avere un momento di riflessione,qualche giornalista scorge addirittura delle lacrime sul suo viso,ma Porter le copre passandosi la mano sugli occhi,ha un sussulto,poi continua.. “L’altro era il mio migliore amico. Ho vissuto con lui la mia esperienza in prigione,chiusi in una cella,24 ore su 24. Non ci siam mai separati,mai. Poi venne quel maledetto giorno. Con tutto che era in prigione,io non avevo mai incontrato una persona buona come lui..era una persona speciale,anche lui era stato condannato per il mio stesso motivo a dieci anni di carcere,la sua pena fu ridotta poi a nove ed usci’ dal carcere per primo. Ci tenevamo in contatto,mi veniva a trovare spesso in carcere. Poi successe quello che non doveva succedere. Un giorno fu investito,lo venni a sapere dai genitori che mi vennero a trovare. Eddie,questo era il suo nome.” Un’altra lacrima si intravede scendere dall’occhio destro del lottatore,i reporter sono scossi,alcuni di loro cercano di tenere Porter a distanza,senza subissarlo di domande,il modo migliore per uscire da questi momenti delicati. Dopo poco,tutto torna alla normalità,ed MVP apre la cella con una spallata..si avvicina a un tavolino,si lascia sfuggire un sorrisetto,evidentemente osservandolo gli tornano in mente momenti meno bui. “Questo era l’unico svago per noi”,disse indicando il tavolo di marmo,”spesso giocavamo a carte,era una delle poche cose che ci erano concesse per ingannare il tempo e far trascorrere le ore in tranquillità.” In seguito MVP guarda il lettino,e si siede sullo stesso. “Questo era il mio letto,se possiamo chiamarlo cosi’. In passato non era il massimo,ma comunque si stava comodi,ovvio però che con il passare del tempo si sia rovinato. Molti di voi ora si staranno chiedendo il perchè di questo ritorno al passato,la ragione di questa visita al vecchio penitenziario di Miami..proverò a darvi qualche spiegazione,evitate però domande inutili e retoriche,non son per nulla apprezzate.” Il lottatore americano china il capo,una serie di ricordi affluiscono nella mente,e lui lascia che si susseguino l’un l’altro. I giornalisti lo guardano,lui dopo un pò alza il capo,ed inizia a parlare. “24 luglio 2006,il giorno della mia rivincita. EWF Raw,JBL mi annuncia come nuovo componente dell’AMA,la “prigione immaginaria”. Vedete,la mia scelta di entrare a far parte della stable più importante e vincente dell’intera federazione è stata particolarmente sofferta. Da un lato,quello positivo,avrei ottenuto la giusta esperienza per affrontare la mia carriera in EWF al meglio,dall’altro,quello negativo,avrei dovuto essere il braccio destro del campione del mondo JBL,e quindi aiutarlo nei momenti più difficili. Questo è il carcere reale,l’AMA quello immaginario. Un paragone che sembrerà assurdo,ma che vi assicuro che regge. All’inizio Bradshaw si dimostrò sempre disponibile e leale,lo ho aiutato nel confermarsi campione del mondo più volte,ha vinto match importanti grazie a me,abbiamo anche vinto in tag,più volte. Eravamo un grande trio,c’era anche Robert Conway,che poi fu draftato a Smackdown!,ma questa è un’altra storia.”



Ennesimo momento di pausa,MVP si raffigura nella mente insieme a JBL e a Conway,alcuni reporter incuriositi appuntano nozioni su una pergamena,altri continuano a riprendere la maestosa figura del lottatore,seduto sempre sul lettino. Il lottatore di colore continuava.. “Il tempo passava,mi fu affidato il titolo Intercontinentale di Conway,che difesi senza successo a Summerslam. JBL invece conservava senza troppe fatiche il suo WWE Title,che poi fu rinominato EWF Title da Dain. Non mi sentivo più me stesso,fingevo,ma lo sapevo nascondere bene. L’esperienza si accumulava,Bradshaw mi insegnava i trucchi del mestiere,io apprendevo bene. Facevo il doppio gioco,con lui ero gentile e disponibile,ma mi sapevo divertire alle spalle. Non ci credete? Bene,ne avrete una dimostrazione,ve lo prometto..” Alcuni reporter si avvicinano a Porter,lui non muove un dito,uno di loro gli porge una domanda.. “E come mai allora quest oggi intende rivelare a tutti questa cosa?” MVP sorride,risponde senza troppe spiegazioni.. “Forse perchè a breve saluterò la stable? Mi piacerebbe andarmene con il botto,che JBL tenta aperti gli occhi,quella cintura che si trova sulla sua spalla destra potrebbe interessarmi prima o poi,ed in quel momento non ci saranno sconti.” Ennesimo momento di silenzio,Montel Vontavious Porter stavolta si alza,si avvicina ad una scaletta d’acciaio,anch’essa arrugginita,si nota che è antica. Porter si gira ancora verso i reporter per poi uscire dalla sua cella,preoccupandosi di chiudere con cura la porta. Procede verso un corridoio non molto lungo che permettere di accedere alla cucina. MVP apre una porta di servizio,portandosi in un giardinetto,ornato con piantine verdi in abbondanza,che lo rendono una zona tranquilla. Il lottatore americano si siede su una scaletta,la figura possente di JBL riaffiora nella sua mente,il suo sguardo si posa sulla cintura d’orata,con la scritta EWF Champion. Il ricordo svanisce,le immagini vanno su Ted Di Biase,altro componente della gloriosa stable. L’Hardcore match per i titoli di coppia,le svariate difese. Si arriva ad Unforgiven,il momento più bello della carriera di MVP,lo schienamento su Ric Flair,l’impresa svanita con la terza Rko di Randy Orton. Porter apre gli occhi,e sorride amaro,ancora una volta. Ma stavolta è un’altra la figura che domina la sua mente,quella di una leggenda,Chris Benoit. Al tagliagole Canadese sia affianca l’immagine del Nature Boy,Ric Flair,due imprese in due momenti diversi della sua carriera,WWE Judgment Day,EWF Unforgiven.



MVP riprende a parlare,ha cambiato argomento,stavolta vuole raccontare le emozioni che si provano a sconfiggere due diverse leggende,il reporter appuntano attentamente le notizie importanti.. “Chris Benoit,Ric Flair,due leggende,due uomini che hanno scritto la storia di questo business,due uomini che son stati entrambi schienati dal sottoscritto. La storia si ripete,in due diverse federazioni. Prima in WWE,la federazione che mi ha lanciato nel giro che conta,quando a Judgment Day con un incredibile parzialino di due a zero,riuscii a portare a casa il titolo US detenuto allora da Chris Benoit in un Two or Three Falls Match. Pochi mesi dopo,EWF Unforgiven,MVP schiena Ric Flair e lo elimina dal Triple Threat Pick Your Poison Match. Mi ricordo ancora,come passavo le serate da carcerato a pensare quale sarebbe potuto essere il mio futuro se non fossi stato in prigione. Il sogno di diventare un wrestler,il talento sprecato. La voglia di poter tornare indietro,di poter cambiare i fatti. Ma tutto ciò non successe,nonostante ciò,ora sono un wrestler affermato nella miglior federazione del mondo. Ne ho battuti di campioni,le due leggende di Benoit e Flair su tutte son state sconfitte dal sottoscritto,ed il prossimo nome nella lista è quello di John Bradshaw Layfield,un’altra impresa,ma sapete che MVP non delude mai.” Al che un reporter incuriosito si fa spazio tra la folla,rivolgendo una particolare domanda al lottatore americano.. “Come mai prova tutto quest odio per JBL? Cosa può aver mai fatto il campione del mondo per essere odiato in questa maniera?” MVP si alza,e sorride ancora. Il suo sguardo si pone sul volto del giornalista,la risposta tanto agognata arriva.. “Credeva di potermi dominare,pensava che con il suo atteggiamento da sbruffone avrebbe potuto comandare il mondo intero,ma con me non ci è riuscito. L’ho aiutato,fino a quando ho voluto. Poi però non più,è giunto il momento che sia il sottoscritto,un importante e giovane atleta,ad emergere,e che il campione mondiale ceda il suo prestigioso posto all’interno della federazione. Tutto può esser comprato con i soldi,tutto ma non la felicità,un qualcosa di immenso e di incorruttibile,ed io ne son sicuro,nonostante lui sia ricco ed importante,gli manchi l’appoggio della folla per essere felice,gli manca il tifo e la passione,gli mancano le persone che gli vogliono bene.”



MVP si avvicina alla telecamera più vicina..

Sembra scosso,angosciato..

Son poche le parole che fuoriescono dalla sua bocca,poche ma ad effetto..

“Attento Bradshaw,attento..”



La via si fa sempre più buia,è notte fonda a Miami,i reporter si allontanano dal carcere in fretta e furia,MVP rimane dov’era,a riflettere..
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